Roma – “Invece di brindare al riconoscimento del valore dell’olio extravergine autenticamente made in Italy alcune associazioni nazionali di confezionatori hanno più volte scritto al ministro delle Politiche Agricole Alimentarie e Forestali on. Saverio Romano, utilizzando anche i canali dei loro mentori on-line, per denunciare le presunte vessazioni delle loro imprese dovute ai controlli”.
Lo sottolinea Unaprol – consorzio olivioclo italiano che ricorda: “se l’Italia oggi non piange i propri morti come nel recente caso ancora tutto da accertare verificatosi in Germania è proprio dovuto all’efficace azione di prevenzione e repressione delle truffe e di altri attentati alla salute del consumatore. Bene dunque i controlli che tutelano i produttori onesti e la salute del consumatore”.
Il tutto avviene alla vigilia di una nuova campagna oleicola che presenta un dato indubbiamente interessante. Il prezzo dell’olio extravergine italiano è tornato a crescere ed oggi nelle piazze di maggiore produzione olivicola come la Puglia e la Calabria ha raggiunto un livello doppio all’analogo prodotto spagnolo.
Un merito – si legge nella nota diramata da Unaprol – che va alla qualità e alla passione dei nostri olivicoltori, all’introduzione delle nuove normative relative all’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine delle olive ed al riconoscimento di un metodo ufficiale di analisi fondato sugli alchil esteri che se pur presenta parametri fin troppo alti – continua la nota – limita il ricorso a torbide mescolanze nell’ambito degli extravergini.
“Il merito di una maggiore trasparenza di mercato che ha contribuito al rialzo all’extravergine made in Italy – ha riferito il presidente di Unaprol Massimo Gargano – è dovuto all’efficace e qualificata azione di controllo e repressione delle frodi operata dai nostri organismi di vigilanza come i NAS ed i NAC dei Carabinieri , l’Ispettorato Centrale per la Qualità, il Corpo Forestale dello Stato e l’Agenzia delle Dogane”.
Tali associazioni dei confezionatori – conclude la nota – farebbero bene a ricordarsi delle inesattezze da loro diffuse all’epoca della gestione dell’aiuto al consumo sui dati di mercato del settore prima di lanciarsi in accuse generiche ed infondate sull’olio extravergine made in Italy.
Roma, 07 giugno 2011