Roma – “L’obbligo di indicare l’origine dell’olio extra vergine di oliva in etichetta deciso oggi dalla UE, manda in pensione i prestigiatori e chiude il parco giochi della contraffazione a danno del prodotto simbolo del made in Italy nel mondo”.
Massimo Gargano, presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano – parla di vittoria del buon senso, di civiltà e di trasparenza dettata dalle nuove regole sull’etichettatura obbligatoria europea; e chiede al Parlamento di dedicare a questo importante traguardo una giornata per celebrare, insieme ai produttori olivicoli del vero olio extra vergine di oliva italiano di qualità, il viaggio tra i suoi mille sapori e i suoi mille caratteri distintivi diversi, vero punto di forza dell’olio extra vergine di oliva prodotto in Italia e ambasciatore del made in Italy nel mondo.
“Ora – ha aggiunto Gargano – con il nuovo regolamento dell’Unione Europea sull’etichettatura obbligatoria le regole del gioco cambiano in meglio. Il terreno della competizione sarà l’origine certa e non più una zona grigia dai contorni indefiniti che ha provocato tanti dubbi tra i consumatori”.
Intorno a questa identità riconosciuta e rintracciabile, Unaprol ha già elaborato il progetto per l’alta qualità che è parte di un impegno più deciso finalizzato alla costituzione del grande progetto di filiera dell’olio extra vergine di oliva italiano che sarà presentato a Verona, in occasione del prossimo SOL.
Roma, 3 febbraio ’09
Quattro tipi di etichette per non sbagliare
Bandito finalmente l’anonimato dell’olio extra vergine di oliva. La nuova norma UE sull’indicazione di origine obbligatoria prevede che l’olio debba indicare esattamente l’origine del prodotto confezionato. D’ora in poi le nuove etichette dovranno indicare obbligatoriamente l’origine in una delle seguenti soluzioni:
· Origine Stato membro o Origine UE; quando sia le olive che la trasformazione delle stesse risultano provenienti da un unico Stato membro. E’ quella richiesta principalmente dall’Italia .
· Miscela di oli Comunitari; quando si tratta di olio ottenuto dalla miscela di oli provenienti da paesi dell’UE.
· Miscela di oli non comunitari; nel caso di un olio ottenuto dalla miscela di oli provenienti da paesi extracomunitari.
· Miscela di oli Comunitari e extracomunitari; nel caso di un olio ottenuto dalla miscela di oli provenienti da paesi comunitari e extracomunitari.
Import – export, produzione e consumi del made in Italy
· L’Italia, ricorda l’Unaprol, è il crocevia del mercato dell’olio di oliva ed è il baricentro del Mediterraneo.
Fonte: osservatorio economico di Unaprol